Giornata FAI d’Autunno a Isola Capo Rizzuto: 15-16 ottobre

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La storia di Isola è legata alla nascita di una piccola e antica diocesi bizantina (oggi soppressa) nel IX secolo, suffraganea della Metropolia di Santa Severina, in un territorio intensamente frequentato fin da epoche remote.

Data:

05 Ottobre 2023

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Descrizione

Il piccolo centro nasce su un precedente monastero benedettino a sua volta sorto su una villa romana sovrapposta ad un edificio sacro greco.

La città, detta dalla fine del ‘400 anche Torre d'Isola, dopo essere stata casale di Cotrone, venne infeudata ai Ruffo di Catanzaro, divenne demaniale dopo la rovina dei Ruffo, quindi venne in possesso del milite Troilo Ricca nel 1495. Sotto i Ricca, che la detennero fino ai primi del XVII sec., conobbe un'espansione e un totale riassetto urbanistico: Giovanni Antonio Ricca nel 1549 promosse la costruzione di una cittadella ideale formata da un castello a capo di rettangolo murato e bastionato. Passata prima del 1625, ai Catalano, Isola fu poi dei Caracciolo che vi ottennero il titolo di principe rimasto nel retaggio della famiglia. La semplice baronia passò poi ai Friozzi Spinelli che ne furono gli ultimi intestatari.

Dopo l'eversione, l'ex feudo fu acquistato da Barracco patrizi cotronesi che vi costruirono uno splendido palazzo fuori le mura, oggi sede del Comune. La storia di Isola fu caratterizzata dal doppio potere, vescovile e feudale, che spesso non furono in buoni rapporti. Fra i vescovi più attivi si ricordano il vescovo Annibale Caracciolo (1562-1605) che operò notevoli lavori nella cattedrale.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Il percorso di visita ci porterà nei tre poli storici di Isola: 1. La piccola cittadella vescovile medievale, con la Cattedrale, il palazzo vescovile e la Torre di difesa. 2. Il borgo extra moenia, sorto accanto al nucleo medievale ai margini del quale si trova la chiesa dell'Annunziata del 1567. 3. La cittadella rinascimentale, sorta nel 1549 su un rialzo di fronte alla cattedrale e a lato del borgo extra moenia. La cittadella ideale o perfetta, è costituita da una cinta muraria rettangolare, con bastioni angolari e il castello situato in luogo del bastione dell'angolo sud-est, oggi semidiruto ma leggibile della sua struttura quadrangolare con bastioni agli angoli, dalla pianta tipicamente cinquecentesca. Le fortificazioni sono dotate tutte di redondone. Si entra ancora oggi dalla porta urbica detta 'di Terra', sormontata dallo stemma di Giovanni Antonio Ricca, timbrato da elmo e cimiero (un destrocherio piegato) e accompagnato da una lapide che ricorda la costruzione della cittadella. Entrati, a sinistra, addossata alle mura, si trova la chiesetta di S. Marco, fatta costruire come pantheon dinastico dallo stesso Giovanni Antonio Ricca ma terminata dal suo successore. All'interno della chiesa si può visitare il monumento funerario del fondatore, pregevole esempio del tardo rinascimento calabrese, recante una lunga epigrafe che ricorda la rifondazione della città. Entro le mura si colloca un quartiere a maglie rettangolari con strade parallele. Il progetto della fortificazione, secondo lo schema della città ideale rinascimentale, si deve quasi con certezza all'ingegnere militare Gian Giacomo barone dell'Acaja, autore anche delle fortificazioni di Cotrone e della cittadella del suo feudo salentino, del tutto simile a quella di Isola.

Marilisa Morrone - delegata regionale Cultura FAI Calabria

Articolo integrale pubblicato sul sito nazionale FAI

 

In foto articolo pubblicato su "IL CROTONESE"

Ultimo aggiornamento: 05/10/2023, 16:07

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